Dayton 9515, un viaggio in Bosnia 20 anni dopo, 3-8 novembre 2015
Sul finire del 1995, in una piccola città dell’Ohio chiamata Dayton, Alija Izetbegović, Slobodan Milošević e Franjo Tudjman firmano sotto la pressione della comunità internazionale gli Accordi che pongono fine al conflitto armato in Bosnia-Erzegovina. Dalla primavera del 1992, infatti, i tre principali gruppi nazionali – Bosgnacchi, Serbi e Croati – si combattevano reciprocamente con estrema crudezza.
Il trattato, nato per mettere uno stop allo scontro militare e separare le parti, diverrà negli anni uno strumento inadatto a stimolare il progresso politico, sociale, civile, culturale ed economico del Paese. Divisa in due entità etniche ed un distretto autonomo, la Bosnia-Erzegovina naviga tra spinte centrifughe e spinte centripete: le prime volte a dissolvere lo Stato unitario; le seconde indirizzate a raccogliere in territori etnici omogenei i gruppi presenti nel Paese. Sarajevo, Banja Luka e Mostar divengono i centri di riferimento politico di Bosgnacchi, Serbi e Croati, mentre si assiste ad una frammentazione dei poteri e degli interessi che avvantaggia élite, clan e signorie locali.
Nel 2015, a vent’anni di distanza, la Bosnia-Erzegovina appare un Paese sfibrato, prigioniero di gruppi avidi di potere che usano a piene mani parole, racconti e miti nazionalisti; un Paese i cui cittadini non hanno chiuso i conti con il conflitto 1992-1995 a causa dell’assenza di giustizia; vedono svanire diritti civili e sociali e prendono con sempre maggior frequenza la via dell’esodo in altri Stati e continenti. Un Paese in cui l’economia ha il polso debolissimo e vive di iniziative individuali, di lavoro nero, di straordinari non retribuiti, di paghe insufficienti. Un Paese in cui programmi scolastici e libri di testo seguono linee di divisione etnica nel raccontare Storia e vita culturale della regione e in cui salgono il rancore e l’insofferenza verso l’altro, accusato di essere responsabile delle disgrazie di casa propria.
Nonostante gli ultimi cent’anni di pesanti conflitti, nel Paese rimangono però anche un tessuto di multiculturalità, pluralismo religioso, costumi e valori culturali che tentano di resistere e rifiorire in un terreno ostile e che rendono questa regione unica.
Le associazioni culturali Cizerouno di Trieste e Viaggiare i Balcani di Trento propongono un viaggio in Bosnia dal 3 all’8 novembre 2015. L’iniziativa si inserisce all’interno dell’articolato progetto Varcare la frontiera, come ulteriore riflessione sul tema dei confini e delle frontiere in senso ampio, sulla loro influenza su individui e comunità, nonchè sulla loro permeabilità e sul loro superamento.
Il viaggio proposto ci fa ritornare sui luoghi a 20 anni di distanza, per intuire la realtà della vita quotidiana e le prospettive future attraverso incontri e dialoghi con chi vi è immerso costantemente.
Questo anche attraverso visite di luoghi estranei agli itinerari classici, tasselli molto preziosi di un mosaico vastissimo. Per l’intero soggiorno sarà presente un membro di Viaggiare i Balcani che fungerà da mediatore culturale, per introdurre il gruppo nel “vissuto” del territorio e favorire l’incontro con gli operatori locali e con le specificità dei luoghi.
Si tenterà di valutare la realtà sotto numerosi punti di vista, lasciando spazio all’analisi, al dubbio e al confronto; e si cercherà di cogliere i segnali di primavera, così come di riconoscere con onestà quelli che indicano un duro inverno per la società locale. Con pazienza, in ascolto, per un viaggio che continui anche oltre…
Dayton 1995 – 2015, vent’anni… nemmeno un giro di lancette nel contesto dei Balcani …
per informazioni e iscrizioni:
daniele.bilotta@viaggiareibalcani.net
PROGRAMMA DI VIAGGIO
Martedì 3 novembre: TRIESTE > PRIJEDOR
Partenza da Trieste alle ore 6.45. Percorso Fiume-Karlovac-Vojnić. Arrivo a Velika Kladuša, in Bosnia-Erzegovina, sede della Repubblica Autonoma della Bosnia Occidentale nel periodo 1993-1995. Pranzo in ristorante. Successivo incontro con un piccolo imprenditore locale, che nel dopoguerra ha dato vita ad una propria attività produttiva, ottenendo risultati sul mercato locale e oltre i suoi confini. Proseguimento per Prijedor, situata nell’entità serba. Sistemazione presso le famiglie che aderiscono a Promotur – progetto multietnico di valorizzazione del territorio locale. Cena tipica organizzata da Promotur.
Mercoledì 4 novembre: PRIJEDOR > SANSKI MOST > MOSTAR
Prima colazione presso le famiglie ospitanti. Visita ragionata del centro di Prijedor – fino al 1992 città multietnica, oggi definita “la città dei ritorni” – con la guida dei referenti locali Promotur. Proseguimento per Sanski Most, situata nell’entità croato-musulmana e caratterizzata da esodi e controesodi dei due gruppi maggioritari. Sosta in città e pranzo libero. Prosecuzione per Mostar, dove sono previsti cena e pernottamento in hotel nel centro storico.
Giovedì 5 novembre: MOSTAR > SARAJEVO
Prima colazione e visita guidata del nucleo storico di Mostar, con vista del Vecchio e del Nuovo Stari Most, del quartiere commerciale turco ottomano e della Moschea di Koski Mehmet Pascià. Tempo libero a disposizione, con possibilità di visita della fascia esterna di impronta austriaca, lungo la riva sinistra della Neretva. Pranzo libero. Nel pomeriggio visita di Mostar Ovest, settore a forte insediamento croato, con sottolineatura delle linee di unione e frattura della città. Prosecuzione per Sarajevo per cena e pernottamento in hotel.
Venerdì 6 novembre: SARAJEVO
Prima colazione e visita guidata del cuore storico di Sarajevo. L’accento si posa sul quartiere commerciale di epoca ottomana – la Baščaršija – e sul centro storico di concezione asburgica, con i luoghi di preghiera dei quattro principali culti cittadini. Risalita del fiume Miljacka, con perno sul Ponte Latino (luogo dell’attentato di Gavrilo Princip all’Arciduca Francesco Ferdinando e alla moglie Sofia Chotek) e sulla rinnovata Biblioteca Nazionale e Universitaria. Pranzo libero in Baščaršija. Pomeriggio dedicato all’esplorazione di Istočno Sarajevo, la nuova Sarajevo serba, realizzata nel post-Dayton. Rientro a Sarajevo per un incontro con un referente locale del portale di informazione, dibattito e conoscenza “Osservatorio Balcani e Caucaso”. Cena e pernottamento a Sarajevo.
Sabato 7 novembre: SARAJEVO > SREBRENICA > MILICI
Prima colazione al mattino presto e partenza in direzione Srebrenica. Visita del Memoriale di Potočari: base del Battaglione ONU olandese e cimitero delle vittime dei fatti di luglio 1995. Sosta nel centro di Srebrenica. Pranzo organizzato dall’associazione locale Adopt Srebrenica e successivo incontro sulla situazione odierna nell’area e sugli sforzi dell’associazione in campo civile. Sosta a Bratunac, centro urbano dalla memoria “speculare” rispetto agli eventi del ’95. Cena e pernottamento a Milići.
Domenica 8 novembre: MILICI > TRIESTE
Prima colazione e visita del centro minerario-industriale di Milići, con il parco memoriale dei Grandi Serbi e dei Grandi Russi. Entrata nel Distretto Autonomo di Brčko, porto fluviale strategico lungo il fiume Sava e terza “entità” dello Stato nato da Dayton. Visita del centro città, con spunti sul tema della memoria cittadina e sulla particolarità dell’area. Pranzo libero. Ritorno in direzione Zagabria e passaggio del confine a Bregana. Sosta per cena libera in Slovenia. Arrivo a Trieste previsto in tarda serata e termine servizi.
Quota di partecipazione
minimo 12 paganti: euro 725,00
minimo 14 paganti: euro 675,00
minimo 16 paganti: euro 645,00
minimo 18 paganti: euro 625,00
minimo 20 paganti: euro 615,00
Organizzazione tecnica:
AGENZIA VIAGGI ETLI-TN Soc. Coop. – Corso Rosmini, 82/A 38068 – Rovereto (TN)
Num. Reg. Enti Coop. A157038 – Num. Reg. Impr. di Trento, Cod. Fisc. e P.IVA 00591080221 – R.E.A. 108035