One day show per il compleanno di Ernesto Nathan Rogers
Domenica 16 marzo 2014 ricorrono i 105 anni dalla nascita di Ernesto Nathan Rogers (Trieste, 16 marzo 1909 – Gardone Riviera, 7 novembre 1969), architetto e designer di fama internazionale, anche lui “ebreo accidentale” come si definiva il suo amico Bruno Pincherle.
Nell’ambito del progetto promosso da Cizeoruno “Ai confini dell’ebraismo, ebraismo ai confini” che vuole indagare il tema dell’identità ebraica attraverso le vicende di alcune figure di intellettuali e artisti e lo fa partendo dalla città di Trieste, osservatorio privilegiato che permette di spaziare in territori storici, geografici e letterari molto ampi.
A Stazione Rogers, la stazione di servizio per la raffineria “Aquila” progettata nel 1953 dallo Studio Belgiojoso Peressutti e Rogers sulle rive di Trieste, in Riva Grumula14, e che dal 2008 da distributore di carburanti è stata trasformata in “distributore di cultura”, verrà celebrato il One Day Show per ENR, a cura di Gigetta Tamaro e Luciano Semerani.
Vedremo 29 disegni di un Ernesto N. Rogers giovane, in vena di scherzi, anche autobiografici, quasi delle confessioni a se stesso, tra gli anni ’30 e ’40. Sono interessanti l’autoritratto e i due ritratti della madre, nel cui volto si legge un’autorevole preoccupazione, e una più ampia serie di invenzioni satiriche, scherzi, capricci, che raccontano tra l’altro dell’incomunicabilità tra i parenti, della solitudine della giovinezza, dei mancati incontri di una vita.
Quanti conoscono l’umanesimo profondo del Professore, uno dei pochi Maestri dell’Architettura Italiana e il valore simbolico di opere come la Torre Velasca, troveranno in questa piccola mostra un risvolto ignoto, ma prevedibile, di una ricca umanità.
Accanto ai disegni un filmato documenta i recenti lavori di restauro della tomba della famiglia Rogers, promosso da Cizerouno. Disegnata negli anni ’60 Ernesto Nathan Rogers è costruita con due lastre di marmo, una rosa e una verde, appoggiate su di un basamento arretrato, poco più alto del terreno circostante, inclinato. Incassate nel piano una accanto all’altra, due croci latine, a misura d’uomo. Quella rosa è incassata di poco nella lastra verde, quella verde sta dentro il fondo rosa.
Alla maniera antica con caratteri in piombo sono incisi il nome del padre, scomparso ad Auschwitz nel ‘44, quello della madre, Ida N. Rogers Manni, morta nel ’43, i nomi di Ernesto e del fratello.
Un doppio valore semantico è depositato tanto in quelle croci quanto in quella lastra di pietra, che ricorda le sepolture del poco lontano cimitero ebraico, e che lo stesso atto che riunisce sotto un unico tetto, a Trieste, una madre ebrea che vi si era spenta, un padre deportato e un intellettuale ramingo, agnostico in fatto di religione, sia in fondo l’espressione vera di un profondo bisogno umano di ritrovarsi.
Alle ore 11 si aprirà la mostrae dei Disegni di ENR provenienti dal Fondo Enrico Peressutti, donazione di Marina Peressutti, Archivio Progetti, Università IUAV di Venezia.
Alle ore 11.30 la conversazione di Serena Maffioletti dal titolo Le parole di Ernesto ovvero come negli scritti di Ernesto Nathan Rogers si possa scorgere sempre una responsabile sintesi di etica ed estetica, di utilità e bellezza.
A seguire verrà proiettato il video Due pietre, realizzato da Fabrizio Giraldi, che documenta il restauro della tomba della famiglia Rogers a Trieste, realizzato sempre nell’ambito del progetto “Ai confini dell’ebraismo, ebraismo ai confini” promosso da Cizerouno.
L’inziativa è promossa da Cizerouno Associazione Culturale con Stazione Rogers e Comunità Ebraica di Trieste, realizzata con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Kathleen Foreman Casali
in collaborazione con
Università IUAV di Venezia, Archivio Progetti