Per Aquileiam. Il viaggio dell’olio dall’Adriatico alle Alpi è un’iniziativa promossa da Cizerouno, associazione culturale che fin dalla sua fondazione, nel 2001, ha l’obiettivo di valorizzare l’arte e la cultura contemporanea, anche attraverso la storia e le vicende culturali del territorio. Da subito l’attività si è configurata come multidisciplinare ed è per questo motivo che nella ricorrenza dei 2200 anni dalla fondazione della città romana di Aquileia, Cizerouno ha progettato di unire il reportage giornalistico alla narrazione archeologica.Il racconto di questo viaggio è stato realizzato da un giornalista, Matteo Tacconi, e da un fotografo professionista, Ignacio Maria Coccia, che già avevano collaborato al precedente progetto prodotto da Cizerouno, Mare Corto, un reportage lungo più di diecimila chilometri per raccontare l’Adriatico. In questa occasione Tacconi e Coccia hanno percorso l’intero itinerario coniugando la narrazione del contemporaneo con l’attenzione per l’aspetto storico-archeologico. A dare fondatezza alla narrazione dell’antico hanno provveduto le archeologhe Paola Maggi, Flaviana Oriolo e Ella Zulini.
Il viaggio rappresenta il pretesto per documentare le vie del commercio di età romana in una continua dialettica tra paesaggio antico e paesaggio moderno, tra antichi luoghi di produzione e di consumo delle merci e centri odierni, tra itinerari del passato e percorsi dell’oggi. Per rendere il viaggio più coerente e chiaro, si è seguita la rotta commerciale di un prodotto specifico, l’olio, che in età romana veniva prodotto sulla costa a nord di Parenzo, là dove oggi si trova il sito archeologico di Loron – Santa Marina (Comune di Torre-Abrega). A ricostruire a grandi linee il percorso lungo il quale si mossero gli antichi mercanti ci aiutano i bolli che venivano impressi sulle anfore delle fornaci di Loron: essi testimoniano i vari punti per il quale l’olio istriano passò e dove venne smerciato. Possiamo così immaginare che la merce, caricata in anfore sulle navi, viaggiasse dapprima per via d’acqua raggiungendo la Laguna di Marano e da qui, attraverso il Canale Anfora, arrivasse ad Aquileia. La città, capolinea delle rotte adriatiche, costituiva il punto focale di un articolato sistema di comunicazioni fra il corridoio adriatico e l’Europa centro-orientale, basato sull’integrazione tra vie marittime, vie endo-lagunari, fiumi, canali e arterie stradali terrestri. Ma se il viaggio via acqua terminava ad Aquileia, il viaggio dell’olio continuava via terra.
Dopo un lungo percorso attraverso i paesaggi della media e alta pianura friulana, seguendo la strada convenzionalmente detta Iulia Augusta, giunto alle Prealpi Carniche, l’itinerario si biforcava per raggiungere i due importanti mercati del Norico (antico regno, divenuto provincia romana nel 50 d.C. circa, nel territorio alpino oggi compreso fra Italia, Austria e Slovenia): la città di Aguntum, nei pressi dell’attuale Lienz, a occidente e l’emporio sul Magdalensberg, presso Klagenfurt, a oriente.Il prodotto finale di questa ricerca è una mostra fotografica corredata da brevi narrazioni che aiutano lo spettatore a scorgere nel paesaggio contemporaneo i segni del paesaggio antico, a valorizzare le tracce materiali e immateriali della presenza romana nel nostro quotidiano, in un percorso di oltre 200 km tra Croazia, Italia e Austria.