Per Aquileiam

25 Maggio 2020

Moggio Udinese

Rientriamo da Aguntum e torniamo alla confluenza tra Tagliamento e Fella per iniziare l’altra parte del nostro viaggio.

Per aiutarci a mettere a fuoco l’itinerario dei mercanti romani, da qui a Tarvisio si unisce a noi un’altra archeologa, Ella Zulini. Poi proseguiremo da soli fino al villaggio di Magdalensberg, in Carinzia, che sorge sul colle omonimo, dove si trovano i resti di una grande città romana. Nata per scopi commerciali prima che il Norico divenisse una provincia imperiale, ne costituì il centro principale fintanto che non fu costruita la capitale Virunum. Saliamo un po’ in alto, all’abbazia di San Gallo, a Moggio di Sopra, appena a est dell’intersezione tra i due corsi d’acqua. Alle nostre spalle osserviamo le rispettive vallate. Davanti, imperano le sagome dei monti. E giù in basso ecco il primo scorcio del Canal del Ferro, com’è chiamata la valle, disegnata dal Fella, che si incunea tra i monti fino a Pontebba. Il suo nome evoca il ferro estratto nel Norico. Per un attimo, osservando il letto ampio e asciutto del Fella, immaginiamo un viavai di carri romani in prossimità delle sue sponde. Ferro e altri metalli del Norico diretti a sud; olio e altri prodotti mediterranei in viaggio verso nord. Import-export dei tempi antichi.


La posizione strategica del colle dove oggi sorge l’abbazia favorì lo sviluppo di un abitato a controllo del percorso per le Alpi, frequentato da mercanti romani già nel I secolo a.C. Il passaggio in questo luogo anche di soldati è indicato dal rinvenimento di borchie per calzature, mentre la scoperta di ripostigli di monete noriche e romane evoca la presenza di mercenari o ausiliari celti. Presto il sito perse d’importanza a favore di stazioni poste più vicine alla strada.