Guidiamo lungo la strada regionale 352, superando Terzo di Aquileia e Cervignano. Poi sosta a Strassoldo, borgo splendido che contiene due castelli, denominati Castello di Sopra e Castello di Sotto.
E poi un mulino, uno stagno, tanto verde. C’è un rilassante senso di ordine. Poco lontano c’era un importante snodo romano. La strada per il Norico ne incrociava un’altra, forse la via Postumia, nata nel II secolo a.C. per collegare Aquileia con la pianura padana, e poi prolungata in direzione di Tergeste (Trieste). Proseguiamo, lasciandoci dietro Palmanova e Udine, fino a giungere in prossimità di Tricesimo, il cui nome rammenta la distanza di 30 miglia romane, 45 chilometri, da Aquileia. Effettuiamo un giro tra Reana del Rojale e Adegliacco, due abitati limitrofi lambiti da campi e rogge. Le nostre compagne di viaggio in questa parte di tragitto, Paola Maggi e la collega Flaviana Oriolo, conservatrice del Museo Archeologico di Zuglio, ci dicono che limiti dei campi e corso dei canali seguono la centuriazione romana, ossia il sistema di linee perpendicolari che delimitava gli appezzamenti. Agli incroci di questo piano regolatore agricolo, sfruttato anche oggi, notiamo varie chiesette. In quella di San Giacomo in Tavella, a Ribis di Reana del Rojale, furono scoperte armi di Gladio, la rete clandestina organizzata dalla Cia nell’Europa occidentale per fronteggiare eventuali incursioni degli eserciti del Patto di Varsavia. Il Friuli Venezia Giulia, addossato alla Cortina di ferro, ne era un bastione.
Se oggi Strassoldo colpisce per le sue architetture medievali, l’archeologia rivela una storia ben più antica. La scoperta di elementi decorativi in argilla indica l’esistenza nell’area di un tempio eretto dai Romani già nel II secolo a.C.
La campagna di Tricesimo e di Reana del Rojale è una delle zone più conservative dell’antico paesaggio agrario di Aquileia. Il disegno della centuriazione condiziona ancora le strade, i confini agrari e l’orientamento dei filari alberati.