Da Camporosso a Tarvisio, e da Tarvisio al valico di Coccau, procedendo sulla SS13, la statale Pontebbana, che porta lo stesso nome della ferrovia, pur se è più lunga. L’ultimo metro è qui al valico; il primo si trova a Mestre.
Da Camporosso a Tarvisio, e da Tarvisio al valico di Coccau, procedendo sulla SS13, la statale Pontebbana, che porta lo stesso nome della ferrovia, pur se è più lunga. L’ultimo metro è qui al valico; il primo si trova a Mestre. Passo libero, dogane non più presidiate. L’effetto Schengen prende forma anche qui. Transitano un po’ di motociclisti, e molti altri ne abbiamo incontrati prima. La Pontebbana sembra una strada molto popolare tra gli appassionati delle due ruote. Tornando indietro verso Tarvisio ci affacciamo dalla statale per inquadrare il paesaggio. Subito sotto di noi scorgiamo la ciclabile Alpe-Adria. A valle, si osserva invece l’autostrada A23, che diventa A2 oltre la frontiera con l’Austria. Diversi gli autotreni in sosta su uno spiazzo loro riservato. Pensiamo ancora ai mercanti romani, che con i loro carri carichi di anfore piene d’olio, vino e salsa di pesce, o di metalli, transitavano su questo passo alpino verso il Norico, o discendevano alla volta di Aquileia. Vie di comunicazioni antiche e moderne i intrecciano e si sovrappongono sull’odierno confine italo-austriaco. Ci infiliamo in autostrada. Magdalensberg, la nostra destinazione finale, dista un’ottantina di chilometri.
Privo di testimonianze certe di età romana è il centro di Tarvisio, il cui nome potrebbe essere collegato ai Taurisci, popolazione celtica stanziata nelle Alpi. Più a nord, segni dell’antica strada sono documentati a Coccau, nei pressi dell’odierno confine tra Italia e Austria. Si tratta di profondi solchi lasciati dal passaggio dei carri.